Casella di testo: HEBLA SAS
Casella di testo: La figura del toelettatore

La professione del toelettatore è molto particolare ed altrettanto complessa. Sbagliano coloro che pensano basti “amare gli animali” per diventare un ottimo professionista. Certo è indispensabile possedere anche questa dote, ma nel corso degli anni abbiamo assistito a troppi fallimenti per non sentirci in dovere di mettere sull’avviso chi, avventatamente, apre l’attività senza avere coscienza dei problemi che senz’altro dovrà affrontare. 

E non basta nemmeno aver frequentato una buona scuola: ciò può contribuire alla formazione, ma è purtroppo, nel migliore dei casi, solo un punto di partenza.

Chi ha intenzione di intraprendere la professione del toelettatore deve “testare” le proprie doti di manualità: il lavoro è prettamente artigianale e l’artigiano deve possedere delle doti innate che si possono affinare e perfezionare nel corso degli anni, ma non nascono dal nulla.  Per saggiare la propria attitudine sarà sufficiente affidarsi con fiducia ad un toelettatore di chiara fama e con molta esperienza,  parecchi anni di “carriera” alle spalle, che non sia interessato solo al “business dell’insegnamento”, ma sappia valutare le capacità di chi a lui si rivolge: individuata questa persona (o perché no questa scuola) il suo parere dovrà considerarsi vincolante.

Amesso che siate adatti ad intraprendere l’attività, considerate attentamente le vostre risorse economiche e rassegnatevi ad almeno due anni di “vacche magre” in cui gli introiti saranno modesti e l’impegno massimo. Prendete in considerazione, nel caso, la possibilità di appoggiarvi ad un negozio già esistente, ad uno studio veterinario o ad una pensione stabilendo preventivamente e chiaramente (per iscritto) la suddivisione dei costi e delle entrate. 

Rilevare un laboratorio già avviato può essere una saggia decisione perché partireste con un portafoglio di Clienti acquisiti accorciando o al limite azzerando il periodo delle “vacche magre”, ma valutate bene che non vi siano “lati oscuri” nella presentazione del fatturato e delle prospettive future (ventilata apertura di nuove attività nelle vicinanze?, zona ristretta con massima concentrazione di toelettature?, gestione a cui subentrare carente sotto vari aspetti?). Un’attività in sofferenza viene spesso spacciata per fiorente ed in sicura espansione (magari “taroccando” i libri contabili, è successo anche questo), ma la realtà purtroppo la si apprende, in molti casi, solo ad accordi conclusi. Non sono banalità perché ogni anno tantissimi sbagliano le loro valutazioni e previsioni.

Siate prima ragionieri ed investigatori, poi toelettatori!

Infine vogliamo ricordare due professionisti, recentemente scomparsi, che hanno fatto “la storia della toelettatura” in Italia ed all’estero: Serafino Ripamonti e Guido Bidoggia. Entrambi gestivano il loro laboratorio in due zone distinte di Milano ed entrambi avevano alle spalle decine di anni di lavoro ed addestramento.

Hanno formato schiere di giovani non solo insegnando loro le tecniche fondamentali di un’attività multiforme in cui si fondono doti umane e capacità manuali, ma anche trasmettendo utili consigli frutto di una vita trascorsa a contatto con gli animali e, cosa senz’altro più difficoltosa, con i loro padroni.

Tanto di ciò che ci siamo permessi più sopra di suggerirVi deriva dal privilegio di averli potuti conoscere e frequentare.